Fashion Law

Sostenibilità | DPP | Brand Identity | Greenwashing

La consulenza assume un valore strategico e organizzativo per il futuro e la programmazione del tuo business nella moda e nel design.

L’Europa si fa portavoce a livello mondiale di misure impositive e sanzionatorie che incideranno, e già incidono, a livello globale ai fini del
contenimento del danno ambientale e dello sfruttamento del lavoro, tutelando il consumatore europeo attraverso la certezza delle due diligence aziendali richieste, la trasparenza e la correttezza nella comunicazione green.

 

ALCUNI ESEMPI DI CONSULENZA E COMPLIANCE:

 

Regolamento ESPR e progetti di realizzazione Passaporto digitale dei Prodotti (Digital Product Passport DPP)

European Deforestation-free products Regulation (EUDR) – vieta l’immissione e l’esportazione di prodotti nel e dal mercato europeo che non rispettino precisi requisiti di legalità e sostenibilità.

Regolamento EUTR (n. 995/2010 European Union Timber Regulation) – strettamente collegato alla disciplina dell’EUDR, è stato introdotto per contrastare il commercio di legname illegale

Legge Net Zero Industry Act – mira a scalare la produzione di tecnologie pulite nell’UE. Ciò significa aumentare la capacità produttiva dell’UE di tecnologie che sostengono la transizione verso l’energia pulita

Nature Restoration Law – fissa obiettivi vincolanti  per  ripristinare gli ecosistemi degradati, in particolare quelli con il maggior potenziale di cattura e stoccaggio del carbonio e per prevenire e ridurre l’impatto delle catastrofi naturali

Green Claims – Proposta di legge che prende provvedimenti per affrontare il greenwashing e proteggere i consumatori e l’ambiente.

Direttiva CSDDD (UE) 2024/1760 (Corporate Sustainability Due Diligence Directive – CS3D o CSDDD), pubblicata il 5 luglio 2024, stabilisce i requisiti di due diligence per le aziende, con l’obiettivo di prevenire e mitigare gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente

Direttiva CSRD – riforma il reporting di sostenibilità delle aziende e mira a migliorare la trasparenza e la comparabilità delle informazioni sulla sostenibilità

CRMA Law – garantirà l’accesso dell’UE a una fornitura sicura e sostenibile di materie prime essenziali, consentendo all’Europa di raggiungere i suoi obiettivi climatici e digitali per il 2030

Legge francese AGEC

Legge Tedesca LKSG

AI ACT – regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI)

Consulenza per l’applicazione della Blockchain al settore del Fashion e del Design

Consulenza per l’inserimento di una nuova denominazione di fibra tessile nell’elenco di cui all’allegato I, del Regolamento europeo (UE) n. 1007/2011, e Regolamento Delegato (UE) N. 286/2012 della Commissione.

 

 

LA NOSTRA CONSULENZA IN UN PERCORSO IN 3 FASI

Il processo di adeguamento alla normativa è strutturato in tre fasi chiave, ognuna delle quali è orientata a supportare l’azienda nel raggiungimento della piena conformità. L’obiettivo principale è identificare le criticità esistenti, sviluppare un piano di intervento
e implementare le procedure operative che garantiscano la gestione responsabile di tutte le risorse, le materie prime, della supply chain.
Questo percorso è progettato per accompagnare le aziende nell’adozione di un approccio sistematico, fondato sull’analisi accurata e sulla creazione di strumenti operativi per garantire sostenibilità e trasparenza a lungo termine.

 

Fase 1
Gap Analysis e Assessment
Obiettivo strategico:
Valutare in modo approfondito lo stato attuale di conformità aziendale rispetto ai requisiti stabiliti dalla normativa in esame è fondamentale per garantire una gestione efficace e sostenibile della filiera. Questo processo include l’individuazione delle criticità principali e delle aree di
miglioramento, consentendo all’azienda di allinearsi con le normative europee. Inoltre, si procederà all’analisi delle pratiche correnti e delle politiche aziendali in atto, esaminando i documenti, i processi e le procedure esistenti, al fine di fornire un quadro chiaro e dettagliato della situazione attuale.

 

Fase 2
Remediation Planning e Road Map Operativa
Obiettivo strategico
Definire e pianificare gli interventi necessari per colmare le lacune emerse nella Fase 1, creando una road map operativa che guidi l’azienda verso la conformità. Questo processo include l’identificazione degli obiettivi intermedi e l’analisi delle risorse necessarie. È fondamentale coinvolgere tutte le parti interessate per chiarire ruoli e responsabilità. La road map dovrà essere flessibile per adattarsi a eventuali cambiamenti normativi o operativi durante l’implementazione.

 

Fase 3
Creazione del modulo di Dovuta diligenza e Linee guida operative
Obiettivo strategico
Sviluppare l’implementazione di policy e procedure interne che l’azienda adotterà come strumento guida. Le nuove linee guida aiuteranno a standardizzare le pratiche aziendali in materia di sostenibilità e tracciabilità, assicurando che tutti i processi siano in linea con le normative europee. Inoltre, faciliteranno la redazione di future policy di due diligence, rendendo l’azienda più responsabile e consapevole delle proprie linee di approvvigionamento.

 

FOCUS DI APPROFONDIMENTO

 

1. Regolamento ESPR e Passaporto digitale dei Prodotti (Digital Product Passport DPP)

L’economia circolare si basa principalmente sulla conservazione del valore del prodotto e sempre più spesso il valore dei prodotti è legato ai dati che essi contengono o generano.

La perdita di questi dati implica una perdita di valore per le aziende e per l’economia in generale, consumatori e autorità meno informati, processi meno efficienti lungo il ciclo di vita del prodotto, perdita di funzionalità per i consumatori e impatti ambientali negativi dovuti alla sostituzione prematura.

Il sistema DPP può essere definito come l’insieme di norme e protocolli IT per garantire la completa interoperabilità dei passaporti digitali dei prodotti che renderanno accessibili ai consumatori tutte le informazioni e i dati sui prodotti stessi.
Il DPP, infatti consentirà ai consumatori di accedere ad informazioni pertinenti e verificate sulle caratteristiche dei prodotti che possiedono o che stanno considerando di acquistare/utilizzare e quindi di prendere decisioni più informate, consapevoli e sostenibili, consentendo di migliorare le possibilità di riuso, riciclo, rivendita dei prodotti, le operazioni di manutenzione, riparazione e la loro conformità ai requisiti di qualità di legge.
Gli obiettivi principali del Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili (ESPR), entrato in vigore in data 18 luglio 2024, sono quelli di ridurre l’impatto ambientale negativo dei prodotti durante il ciclo di vita e di migliorare il funzionamento del mercato europeo interno.
Tali obiettivi mirano a risolvere i problemi e le rispettive cause analizzati nella valutazione d’impatto, esigenza dovuta alla presenza nel mercato interno di prodotti che generano impatti negativi sull’ambiente. Il Regolamento contribuisce, inoltre, al rafforzamento degli obiettivi di politica industriale dell’UE volti a stimolare l’offerta e la domanda di beni sostenibili, realizzare una produzione sostenibile e garantire condizioni di parità per i prodotti venduti sul mercato interno. Ricordiamo che, ai sensi dell’art. 71 del Regolamento, la normativa sarà obbligatoria in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri dell’Unione.
Una tale definizione sposta il focus dalla costruzione di un singolo e “personale” passaporto digitale di iniziativa privata, verso un corretto approccio di costruzione e compilazione del DPP base – standard a livello europeo, sul quale applicare successivamente correttivi e customizzazioni in sottosezioni non obbligatorie – come da indicazioni degli emendamenti alla proposta ESPR – per ciascuna azienda, brand e soprattutto prodotto.

 

Se devi farlo, fallo bene e per primo

Le normative europee stanno armonizzando le normative nazionali frammentate per il raggiungimento di obiettivi comuni di sostenibilità, trasparenza, tracciabilità, correttezza e completezza. Il DPP diventa obbligatorio, prima lo avrai e più sarai competitivo sul mercato europeo e internazionale.

 

Fai crescere il tuo rating ESG

Il DPP sarà un elemento di valutazione del tuo ranking di sostenibilità aziendale, permettendoti di accedere con più facilità ad investimenti green.

 

Trasparenza vuol dire fiducia

L’originalità del tuo prodotto è protetta, garantendone la provenienza. Il DPP è il tuo strumento contro la contraffazione e a supporto del made in Italy

 

Uno sforzo soddisfacente

Anche in termine di gestione del tuo data flow e dei tuoi processi aziendali, sarà il primo passo per portare la tua azienda ad una digitalizzazione avanzata. Step by step, partendo da una base necessaria troverai il piacere di implementare.

 

Comunica bene, comunica green

Si fa presto a dire green, ma le regole della nuova normativa Green-Claims non puoi tralasciarle. Comunicare le qualità del tuo prodotto è importante e se lo fai nel DPP ancora di più perché sarà bello spiegarlo ai tuoi clienti

 

E ORA TUTTI I DETTAGLI

“la differenza la fanno i particolari”

Requisiti generali

ID di prodotto e identificatori univoci

Requisiti funzionali

Modalità di accesso ai dati

Granularità e need to know

Disponibilità dei dati a lungo termine

Autenticazione, affidabilità ed integrità dei dati

Dati statici e dati dinamici

Dati della catena di fornitura, raccolta dai fornitori e subfornitori

Informazioni di prodotto Track & trace e Attributi

Certificazioni

Elaborazione, archiviazione e condivisione dei dati

Uso di tecnologie DLT

 

 

 

 

 

2. European Deforestation-free products Regulation (EUDR)

Focus
Il Regolamento (UE) 2023/1115, comunemente conosciuto come European Deforestation-Free Products Regulation (EUDR), rappresenta un importante passo avanti nell’impegno dell’Unione Europea per combattere la deforestazione globale.

Scadenze regolamentari

A partire dal 30 dicembre 2025, il regolamento si applicherà a tutti i prodotti (soia, carne bovina, olio di palma, legno, gomma, cacao, caffè e derivati come cuoio, pelli, cioccolato e mobili di cui all’All. I del Regolamento) immessi sul mercato.

Per le micro e piccole imprese, la scadenza è estesa al 30 giugno 2026 (fatta eccezione per il legno e derivati i cui all’allegato de Regolamento (UE) n. 995/2010).

Obblighi chiave
Le dichiarazioni di dovuta diligenza dovranno essere presentate elettronicamente nel Registro della Deforestazione creato dalla Commissione Europea. Questo sistema permetterà di verificare il rispetto delle normative, sia attraverso controlli nel registro che a posteriori da parte delle autorità competenti di ciascun Stato membro.

Sanzioni
Le sanzioni previste in caso di inadempienza includono:

  • Divieto di immettere/esportare e vendere prodotti nel mercato UE;
  • Multe almeno pari al 4% del fatturato totale annuo generato nel mercato UE nell’anno precedente, con correttivi per commisurarlo al danno ambientale e al valore dei proventi;
  • Confisca dei prodotti e dei proventi;
  • Esclusione dagli appalti pubblici, finanziamenti, sovvenzioni, concessioni e bandi di gara;

Rischi per l’Azienda

Il mancato rispetto dell’EUDR potrebbe comportare rischi significativi tra cui:

  • Limiti di importazione ed esportazione: l’esclusione dai mercati chiave potrebbe avere un impatto diretto sui marchi dell’azienda;
  • Perdite finanziarie: sanzioni pecuniare ed interdittive esemplari rappresentano un rischio considerevole;
  • Reputazione aziendale: il coinvolgimento volontario e omissivo in questioni legate alla deforestazione e ai danni ambientali causano spesso impatti irreversibili sull’immagine pubblica.

 

 

 

3. Assesstment e due diligence in tema Greenwashing

È greenwashing quando un’affermazione sulla sostenibilità contiene informazioni false o capaci di ingannare consumatori, investitori e altri partecipanti al mercato, oppure quando vengono omesse informazioni rilevanti per le loro decisioni ovvero quando le affermazioni sono parziali, selettive o semplicemente non chiare e allusive.

Queste pratiche vengono utilizzate nella comunicazione dei brand al proprio pubblico, attraverso i social, ma anche veicolando questi contenuti non veritieri e completi all’interno delle schede prodotto nei propri e-commerce.

In questo, lo Studio legale può condurre Assesstment| Due diligence per non incorrere in pratiche di Greenwashing e porre in essere una attività di consulenza di Remediation, per tutelare la reputazione del brand, ma anche sanzioni per pubblicità ingannevole e concorrenza sleale sul mercato.