Intervista 1000Future

Intervista n° 05-2022 a Olivia Bosaz come founder di BOSAZ | Studio Legale.

1000 FUTURE è il primo format editoriale che che raccoglie le testimonianza e le esperienze di professionisti che raccontare la loro storia, ipotizzando il futuro del loro settore in sole 1000 Parole.

Ecco di seguito l’intervista:

Avv. Olivia Bosaz, founder BOSAZ | Studio Legale Olivia, qual è il tuo percorso professionale?
Atipico.
Alcuni hanno sostenuto sia stato un percorso coraggioso per una giovane donna avvocato.La coerenza del mio percorso è data dalla consapevolezza che le proprie passioni e visioni hanno trovato una precisa e definita declinazione d’essere.Ho iniziato la professione come penalista “pura”, perché fermamente convinta che il ruolo di avvocato fosse quello di essere irrinunciabilmente portatore di equilibrio nel diritto che vede posizione processuali contrapposte.Purtroppo, o per fortuna però, la parte “rivoluzionaria” di me mi ha ben presto portato a fare i conti con quello che avrei voluto realmente fare, ma che in quel momento non sembrava realizzabile.Allora il diritto informatico è diventato prima un progetto di investimento, studio e approfondimento e, poi, una meta oggi sempre più concreta, che richiede una costante ricerca e una dose ancora più grande di curiosità e contaminazione.

Può, dunque, una donna essere founder di uno studio legale innovativo che tratta materie legal tech?
Decisamente si!
“Integrazione” è la parola d’ordine che mi ha guidato nell’immaginare e realizzare la verticalizzazione del mio studio legale.
Lo studio, infatti, da molti anni si occupa di IT Law, Privacy | Data Protection, Intellectual Property, Blockchain Advisor, ma non solo, siamo un Tech Provider unico nel suo genere, dove la consulenza legale specializzata offre interazioni e collaborazioni dirette con informatici, crittografi, ingegneri, designers, marketers in un flusso multidirezionale di competenze e possibilità.
Ci stiamo occupando di startup tecnologiche e aziende che vogliono innovare ed essere interpreti delle sfide digitali, ma che soprattutto comprendono l’importanza della tutela dei propri asset intangibili.
Lo studio legale, ha un preciso settore di azione con l’intento di proseguire in un consolidamento nei rapporti internazionali per progetti che sono a cavallo tra la realtà imprenditoriale italiana e le realtà estere.

Come vedi il futuro della tua professione?
Stravolta e riconcepita.
Mi chiedo perché un legale non possa essere parimenti un uomo del suo tempo nello svolgere la professione, piuttosto che solo un interprete di uno ruolo anacronista in quanto rigido e categorizzato.
Se devo pensare alla visione del mio personale percorso lavorativo, credo sia una strada che
rappresenta la mia aspirazione, gli ideali e la voglia di condivisione lavorativa che accresce la consapevolezza e la profondità dello studio di nuove questioni legali.
La cosa interessante è proprio avere intercettato nel tempo colleghi che entrano nel team, perché convinti di abbracciare questo nuovo modo di lavorare. L’approccio di lavoro, in questo senso, è molto più paritario e fluido. Lo studio legale è stato immaginato come Hub, uno snodo, un punto di collegamento tra la nostra professione e tutte quelle realtà che ci circondano.
In questa nuova accezione i clienti diventano partner che ti affidano la costruzione di una loro particolare idea di business .
In altri termini, l’innovazione porta con sé un cambio di paradigma: anche l’essere presenti online significa presentarsi e presentare a un pubblico attento, preparato e variegato. La nostra struttura, il nostro team, la nostra visione e i nostri valori, sono elementi che rappresentano la nostra credibilità e professionalità.
Mini magazine by ABACO Edizioni www.1000future.com
La presenza digitale diventa quindi un biglietto da visita, a mio parere, molto più trasparente di altri, una cartina di tornasole con la quale il cliente e il navigatore attento e informato del web, confronta le tue parole alla concretezza dei servizi offerti, proprio come avviene per le aziende.
Ne deriva inevitabilmente una maggiore attenzione e cura nella costruzione di articoli e contenuti di valore sui social dedicati al networking professionale.
È innegabile che le iniziative legate all’adozione del digitale comportano per uno studio legale anche un’ottimizzazione di tempi e di costi: poter ridurre le trasferte, soprattutto per chi ha clienti al di fuori dei confini della propria città e nazione, significa abbattere drasticamente i relativi costi di spostamento, potendo quindi gestire in uno stesso giorno più task e interfacciarsi con persone dislocate in zone geograficamente diverse.
Tuttavia, in termini di costi, questi vantaggi devono trovare un loro giusto bilanciamento negli investimenti in manutenzione dei device, aggiornamento software, antivirus e software fino all’uso di cloud per la memorizzazione, condivisione e conservazione di file e documenti.
La scelta innovativa dello Studio di trovare una propria precisa collocazione nel settore dell’Innovation Technology, ad oggi, sembra ampiamente ripagata per numerosi motivi.
In primis, perché ci ha permesso quotidianamente di crescere come professionisti in un interscambio continuo e reciproco con realtà diverse sia nazionali che estere, sia perché ci permette di correre alla stessa velocità della società che ci circonda e delle sue reali e concrete esigenze. Infine perché ci permette di guardare con occhi nuovi il diritto, cercando l’uso più consono degli strumenti giuridici attuali da applicare fino a poter essere in un certo senso attori dello stesso cambiamento normativo.
La tecnologia come strumento e come materia di studio, sarà fondamentale per noi legali che l’innovazione dobbiamo guidarla, regolarla e favorirla, non mortificarla.